
(AdnKronos) - Per Rossetti, "occorre una visione strategica. Nella tassazione si deve tenere conto delle esternalità ambientali delle fonti, ma con un aggancio basilare al loro potere energetico. E da questo punto di vista benzina e gasolio sono già tartassati oltre ogni misura rispetto alle altre fonti, come i consumatori intuitivamente sanno bene". Infine una panoramica sullo stato di salute della rete distributiva dei carburanti che rivendica la sua strategicità a servizio del Paese, in quanto ponte – e non ostacolo – verso la transizione energetica. Una realtà di 21.000 punti vendita stradali, 3.000 ettari di terreni in posizioni strategiche, 3.500 depositi interni, 100mila addetti direttamente coinvolti col loro lavoro e know-how specifico."La distribuzione dei carburanti è un settore che non vive di sussidi. Ma che ha bisogno di considerazione e buon governo di fronte a problemi strutturali rilevanti : fuga delle major, frammentazione industriale e proprietaria, perdita di capacità finanziaria, illegalità e concorrenza sleale, redditività incerta, riconversione industriale difficile in un contesto di domanda calante", spiega Rossetti. Sfide impegnative che attendono le Pmi rappresentate da Assopetroli-Assoenergia che sono da sempre l’anello di congiunzione tra l’industria petrolifera e il consumatore finale.
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