
Roma, 20 ago. (Adnkronos) - "Avere il coraggio di dire io richiama la necessità di rivolgersi ad altri, a uno o a tanti tu. C’è un io, un tu e un noi anche per l’Europa e per le sue responsabilità, contro ogni grettezza, contro mortificanti ottusità miste a ipocrisia –che si manifestano anche in questi giorni- che sono frutto di arroccamenti antistorici e, in realtà, autolesionisti". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo in videoconferenza, all'inaugurazione della 42/ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che quest'anno ha come titolo “Il coraggio di dire io”."Il coraggio dell’io, oggi, chiede una svolta -ha proseguito il Capo dello Stato- capace di contribuire a far sì che i cittadini, le persone, siano protagonisti anche nel nuovo contesto di interlocutori globali che trascendono gli Stati e tendono a rendere, di conseguenza, più debole ogni influenza e controllo democratico. Anche da qui nasce l’esigenza di potenziare la sovranità comunitaria che sola può integrare e rendere non illusorie le sovranità nazionali. La sovranità comunitaria è un atto di responsabilità verso i cittadini e di fronte a un mondo globale che ha bisogno della civiltà dell’Europa e del suo ruolo di cooperazione e di pace". "Le risposte emergenziali, come lo stesso piano Next Generation Eu, debbono tradursi in un nuovo cammino di forte responsabilità comune. Lo consente la riflessione in atto sul futuro dell’Europa. La Conferenza in corso -ha concluso Mattarella- deve essere occasione di ampia visione storica e non di scialba ordinaria gestione del contingente".
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