OLBIA. Ha avuto esito positivo il confronto tra la Coldiretti Nord Sardegna e i rappresentanti del dipartimento del Servizio Sanità Animale. Al centro del dibattito che si è svolto a Olbia, la movimentazione dei bovini e il contrasto alla diffusione della Lingua Blu.
Davanti ai rappresentanti della federazione territoriale della Coldiretti di Olbia, il responsabile del servizio Sanità Animale, Francesco Sgarangella, ha confermato che entro la fine del mese di dicembre gli allevatori potranno acquistare le dosi necessarie per la vaccinazione. Questa novità consentirà loro di movimentare i capi verso il continente nel pieno rispetto delle normative anche grazie all'introduzione sul mercato dei vaccini sia contro il siero tipo 1 e 4 sia bivalenti.
«Si tratta di una novità importante che consentirà agli allevatori di vendere i propri capi senza vincoli territoriali - afferma il direttore della Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti. Purtroppo la diffusione della Lingua Blu è un fatto ciclico che mina il reddito delle aziende agricole. Un problema ancora più grave alla luce della siccità che continua a persistere su tutta l'Isola. L'introduzione sul mercato delle vaccinazioni servirà come sostegno per il ciclo economico del comparto».
La necessità di vendere i capi bovini anche nel periodo natalizio è il frutto di una stagione difficile e arida che ha messo a dura prova le imprese zootecniche sarde. La forte siccità, l'assenza di pascolo e la continua crescita del prezzo del foraggio hanno pesato moltissimo sui bilanci aziendali. Per non aggravare ulteriormente le spese, molti allevatori si trovano costretti a vendere i capi anche fuori stagione ma la diffusione della Lingua Blu ha di fatto bloccato una parte della movimentazione.
«Nel mese di ottobre la Regione Sardegna, in collaborazione con il Servizio Sanità Animale, ha dato una risposta celere agli allevatori mettendo a loro disposizione un ciclo di vaccinazioni - prosegue il direttore Mazzetti. Ma oggi, a distanza di poche settimane, la necessità di vendere i capi è ancora alta e ogni allevatore deve essere messo nelle condizioni di poter reperire il vaccino».
«Come noto, gli uffici ministeriali hanno deciso che le vaccinazioni sui bovini non rientrano nel quadro Lea e questa scelta sta creando molti problemi - aggiunge il responsabile del Servizio Sanità Animale, Francesco Sgarangella. In questa fase il nostro dipartimento, in sintonia con l'Istituto Zooprofilattico, è impegnato nel sensibilizzare le ditte che producono le vaccinazioni così da introdurle sul mercato il prima possibile».
Davanti ai rappresentanti della federazione territoriale della Coldiretti di Olbia, il responsabile del servizio Sanità Animale, Francesco Sgarangella, ha confermato che entro la fine del mese di dicembre gli allevatori potranno acquistare le dosi necessarie per la vaccinazione. Questa novità consentirà loro di movimentare i capi verso il continente nel pieno rispetto delle normative anche grazie all'introduzione sul mercato dei vaccini sia contro il siero tipo 1 e 4 sia bivalenti.
«Si tratta di una novità importante che consentirà agli allevatori di vendere i propri capi senza vincoli territoriali - afferma il direttore della Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti. Purtroppo la diffusione della Lingua Blu è un fatto ciclico che mina il reddito delle aziende agricole. Un problema ancora più grave alla luce della siccità che continua a persistere su tutta l'Isola. L'introduzione sul mercato delle vaccinazioni servirà come sostegno per il ciclo economico del comparto».
La necessità di vendere i capi bovini anche nel periodo natalizio è il frutto di una stagione difficile e arida che ha messo a dura prova le imprese zootecniche sarde. La forte siccità, l'assenza di pascolo e la continua crescita del prezzo del foraggio hanno pesato moltissimo sui bilanci aziendali. Per non aggravare ulteriormente le spese, molti allevatori si trovano costretti a vendere i capi anche fuori stagione ma la diffusione della Lingua Blu ha di fatto bloccato una parte della movimentazione.
«Nel mese di ottobre la Regione Sardegna, in collaborazione con il Servizio Sanità Animale, ha dato una risposta celere agli allevatori mettendo a loro disposizione un ciclo di vaccinazioni - prosegue il direttore Mazzetti. Ma oggi, a distanza di poche settimane, la necessità di vendere i capi è ancora alta e ogni allevatore deve essere messo nelle condizioni di poter reperire il vaccino».
«Come noto, gli uffici ministeriali hanno deciso che le vaccinazioni sui bovini non rientrano nel quadro Lea e questa scelta sta creando molti problemi - aggiunge il responsabile del Servizio Sanità Animale, Francesco Sgarangella. In questa fase il nostro dipartimento, in sintonia con l'Istituto Zooprofilattico, è impegnato nel sensibilizzare le ditte che producono le vaccinazioni così da introdurle sul mercato il prima possibile».
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