La Sardegna guarda al modello spagnolo per il futuro della continuità territoriale

di Davide Mosca
<p style="margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 13px; line-height: normal; font-family: " helvetica="" neue";"="">OLBIA. Non più soltanto vetrina riflessa della Costa Smeralda, ma motore autonomo di attrazione e sviluppo per tutta la Sardegna: è con questa consapevolezza che Olbia ha ospitato negli scorsi giorni nella sala Art-Port dell’aeroporto Costa Smeralda l’importante appuntamento promosso da Confapi Sardegna per la presentazione dello studio su “Oneri di pubblico servizio e intermodalità”, realizzato dal prof. Andrea Giuricin del CESIP, Università Bicocca di Milano. Uno studio, commissionato da Confapi a fine 2024, che affronta con dati e proposte concrete la questione strategica della continuità territoriale. L’evento si apre con gli interventi istituzionali del sindaco Settimo Nizzi, dell’amministratore delegato di Aeroporti Nord Sardegna Silvio Pippobello, e del presidente regionale di Confapi Sardegna Giorgio Delpiano. Seguirà un confronto aperto con i giornalisti e i rappresentanti istituzionali regionali e nazionali.

<p style="margin: 0px; font-stretch: normal; font-size: 13px; line-height: normal; font-family: " helvetica="" neue";"="">Secondo lo studio, la Sardegna è ancora oggi penalizzata da un sistema di Oneri di Pubblico Servizio che non riesce a generare lo stesso impatto di modelli più avanzati come quello delle Baleari. Nel 2023, ad esempio, le Baleari hanno registrato oltre 44 milioni di passeggeri, contro i 9,6 milioni dell’Isola. In particolare, le isole spagnole hanno adottato un sistema di sconti diretti fino al 75% sul prezzo del biglietto per i residenti, incentivando la domanda e rendendo il sistema più concorrenziale e dinamico. In Sardegna, al contrario, il moltiplicatore di passeggeri domestici per residente si ferma a 4, mentre nelle Baleari raggiunge quota 12,4. Giuricin propone l’adozione di un sistema simile anche per la Sardegna, con uno scenario di incremento di 2 milioni di passeggeri annui, di cui oltre 700 mila residenti. Secondo le stime condivise con Assaeroporti e Nomisma, l’impatto economico sarebbe significativo: quasi 400 milioni di euro di valore della produzione e mille nuovi posti di lavoro sull’Isola. La questione infrastrutturale resta tuttavia cruciale. Lo ha ricordato il presidente della Commissione Trasporti della Camera Salvatore Deidda, sottolineando come il problema del trasporto ferroviario non riguardi solo la Sardegna, ma tutta l’Italia, con oltre 1.400 cantieri attivi legati al PNRR. Sul versante regionale, l’assessora ai Trasporti Barbara Manca ha ribadito l’impegno della Regione per una continuità territoriale “più equa, con maggiori frequenze, tariffe accessibili e l’allargamento delle categorie beneficiarie degli sconti”. Il sindaco Nizzi, da sempre attivo sul fronte del diritto alla mobilità, ha parlato della battaglia “che parte da lontano”, ricordando come d’inverno “i sardi siano spesso impossibilitati a muoversi”. L’a.d. di Aeroporti Nord Sardegna Pippobello ha invece messo in guardia sulla necessità di pianificare il futuro infrastrutturale dell’aeroporto di Olbia: “Oggi abbiamo più di 40 compagnie e 90 destinazioni, ma i posti d’estate scarseggiano anche per i residenti. Se in futuro servirà una seconda pista, qui non potremo farla. Pensiamoci ora”. Infine, uno dei punti centrali del dibattito è stato il tema dell’intermodalità. Lo studio propone un rilancio del trasporto ferroviario come “spina dorsale” dell’Isola, ma integrato con autobus e connessioni dirette agli scali aeroportuali, creando un sistema efficiente e continuo. Un modello di mobilità integrata che, se adottato, potrebbe non solo migliorare la qualità della vita dei residenti, ma rendere la Sardegna più attrattiva e competitiva anche dal punto di vista turistico ed economico. L’incontro si chiude con gli interventi dei rappresentanti istituzionali tra cui Giuseppe Meloni, Piero Comandini, Roberto Li Gioi, Daniela Falconi, Giuseppe Fasolino, Matteo Ricci e i presidenti delle Camere di Commercio sarde, a conferma dell’interesse trasversale che la questione trasporti continua a suscitare. La strada verso una nuova continuità territoriale sembra tracciata: sarà ora compito della politica e delle istituzioni tradurre lo studio in misure concrete.

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