Elezioni: Berlusconi, flat tax e migranti, così cambio l'Italia

politica
AdnKronos
Roma, 19 feb. (AdnKronos) - "L'esperienza storica delle maggiori economie del mondo dimostra che ridurre le tasse fa bene non soltanto all'economia, ma anche ai conti dello Stato. Solo la sinistra in Italia non lo ha ancora capito. Un esempio classico è quello degli Stati Uniti: negli anni '60 Kennedy e poi di nuovo negli anni '80 Reagan vararono un grande piano di riduzione delle imposte e in entrambi i casi le entrate dello Stato, invece di diminuire, nel giro di alcuni anni aumentarono del 30% netto". Lo dice, in una lunga intervista al Mattino, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, a proposito della sua proposta di introdurre la flat tax. A chi gli domanda perché, pur avendo governato a lungo, non l'abbia attuata prima, "chiedetelo a certi nostri ministri e ai nostri alleati di allora, che ce lo hanno impedito", ribatte l'ex premier. Sui migranti, "io mi guardo bene dal criminalizzare gli stranieri - dice - anche quelli che sono entrati e vivono da clandestini nel nostro Paese. Ma qualunque persona responsabile si rende conto che 600.000 persone, l'equivalente di una città come Palermo o Genova, che vivono ai margini della società, di elemosina o di piccola criminalità, sono una bomba sociale pronta ad esplodere. E il dramma colpisce soprattutto gli italiani più deboli".

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