
Roma, 10 giu. (AdnKronos) - Si avvicina l'ora delle scelte per i vertici di Cassa Depositi e Prestiti, primo tassello del grande puzzle che è la partita delle nomine delle aziende pubbliche. Un dossier che il nuovo governo giallo-verde si è trovato subito sul tavolo visti i tempi stretti dovuti dalle imminenti scadenze societarie. L'assemblea di Cdp è, infatti, convocata per il 20 giugno prossimo in prima convocazione e il 28 giugno in seconda convocazione e il termine per la presentazione delle liste è fissato per il 16 giugno prossimo, salvo rinvii o slittamenti che vengono ventilati in queste ore. A stretto giro di posta, c'è poi la Rai. Così il risiko delle poltrone entra veramente nel vivo e potrebbe anche interessare anche altre aziende, come Fs che, pur non avendo vertici in scadenza, potrebbe, secondo rumors circolati in questi giorni, comunque, finire sotto i riflettori. Ma la mossa più attesa è ora quella che interessa Cassa Depositi e Prestiti. L'ipotesi di una riconferma dei vertici uscenti, il presidente Claudio Costamagna e l'ad Fabio Gallia, è ormai tramontata. A sciogliere ogni dubbio è stato lo stesso Costamagna che, dopo averne discusso con il presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti - alle fondazioni bancarie spetta la nomina del presidente - ha comunicato la propria decisione "di non proseguire con un secondo mandato". Guzzetti, parlando in occasione del congresso dell'associazione a Parma, ha annunciato una riunione collegiale la prossima settimana per "trovare il consenso" su un altro nome, assicurando che "ci sono nomi che hanno tutti i requisiti e ci sono posizioni che ancora non sono venute in evidenza”. Per la poltrona di presidente, il totonomine accredita, al momento, in pole position il bocconiano Massimo Tononi, ex presidente di Mps negli anni 2015-2016, che si dimise dall'incarico quando il governo sostituì l'ad Fabrizio Viola con Marco Morelli. Per l'incarico di amministratore delegato, nomina che è espressione della volontà di governo, la rosa comprende l'ex ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, ma anche Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei, e Fabrizio Palermo, unico nome interno a Cdp, Antonio Guglielmi. Fuori dai giochi Flavio Valeri, chief country officer di Deutsche Bank in Italia, che, nei giorni scorsi, ha comunicato di voler proseguire "il suo impegno professionale nell'ambito del gruppo Deutsche Bank, in cui lavora da oltre 17 anni".
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