
Verona, 12 giu. (AdnKronos) - Svelato un nuovo approccio terapeutico per le malattie autoimmuni e infiammatorie basato sull’utilizzo di nanovescicole derivate da cellule staminali mesenchimali. Il lavoro intitolato “Nanovescicole derivate da cellule staminali mesenchimali adipose bloccano il traffico dei linfociti T e inibiscono l’encefalomielite sperimentale autoimmune” è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific reports del gruppo Nature, punto di riferimento internazionale sia per ricercatori di base che per medici specialisti.Lo studio, tutto veronese, è stato curato dal team coordinato da Bruno Bonetti, direttore dell’Unità operativa complessa Neurologia A dell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona, docente di Neurologia del dipartimento di Scienze Neurologiche, Biomediche e del Movimento diretto da Andrea Sbarbati. Alessia Farinazzo dello stesso dipartimento e Stefano Angiari del dipartimento di Medicina condividono la posizione di primo autore dello studio. Hanno, inoltre, collaborato allo studio Gabriela Constantin, Silvia Dusi e Serena Ruggeri del dipartimento di Medicina, e Raffaella Mariotti, Ermanna Turano, Eduardo Bistaffa e Roberta Bonafede del dipartimento di Scienze Neurologiche, Biomediche e del Movimento.Nella maggior parte dei casi, le terapie a disposizione in pazienti con malattie autoimmuni riescono solo a rallentare l’evoluzione della malattia senza riuscire a ottenere una guarigione. La scoperta scientifica dell'ateneo scaligero apporta un contributo importante nell’identificazione di approcci terapeutici innovativi e ha il potenziale di essere applicata a malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, la psoriasi, il diabete mellito insulino-dipendente.
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