
Roma, 13 giu. (AdnKronos) - L'eccessiva complessità delle norme pesa sulla ricostruzione nelle zone colpite del terremoto. A quasi due anni dal primo sisma che ha devastato il Centro Italia il quadro normativo risulta molto articolato e complesso, (55 ordinanze commissariali, e un numero altrettanto grande di ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile) e stenta a produrre risultati concreti in termini di ricostruzione. A denunciarlo è l' Ance, l'associazione dei costruttori edili, che, in un'audizione sul decreto terremoto attualmente in corso al Senato, sollecita semplificazoni in grado di accelerare il processo di ricostruzione. "Le continue modifiche alle ordinanze, anche se necessarie a rispondere a problematiche reali, hanno creato incertezze e un allungamento dei tempi di istruttoria delle pratiche dovuto alla necessità di un costante aggiornamento delle procedure", afferma l'Ance per la quale è "urgente un’azione di armonizzazione delle ordinanze nonché l’adozione di linee guida che possano aiutare i soggetti danneggiati e gli operatori (imprese e progettisti) a districarsi nelle decine di ordinanze commissariali". Per l'Ance, inoltre, "al fine di rendere più veloci e meno onerose le procedure, in caso di unità strutturali con più unità immobiliari con danni lievi, sarebbe opportuno che il progetto possa riguardare le singole unità immobiliari. In questo caso, il professionista incaricato della progettazione assevera l’intervento locale. Si eviterebbe, così, la presentazione di elaborati progettuali per l’intera struttura con un risparmio importante di costi e tempi della procedura".
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