
Roma, 13 (AdnKronos) - Sulla vicenda della nave Aquarius, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha compiuto "un azzardo dal punto di vista politico e umanitario". Lo ha affermato il suo predecessore, Marco Minniti, ospite di 'Matrix, in onda questa sera su Canale 5. "La prima questione -ha spiegato- è questa. Non c’era una situazione d’emergenza tale da giustificare il mancato approdo. Non c’era una situazione fuori controllo e gli arrivi in questo momento sono meno 78%. Dalla Libia addirittura meno l’85%, nessuno avrebbe immaginato questi numeri. Dal primo luglio dello scorso anno sono arrivati in Italia meno 122mila persone. Qual è il senso dell’azzardo? Se Salvini non avesse trovato poche ore dopo, un Paese governato da una persona distantissima da lui, Pedro Sanchez, socialista, uomo di sinistra, che accoglieva Aquarius, la situazione poteva facilmente capovolgersi nel suo opposto e cioè: l’idea di un gesto poteva diventare una drammatica questione umanitaria". "Perché poi c’è 'un’altra Aquarius' e che si fa con l’altra 'Aquarius'? Vogliamo affrontare seriamente il problema? Dobbiamo cambiare il Trattato di Dublino. Questo è il punto cruciale. Salvini, per cambiare il trattato di Dublino, deve avere alleanze internazionali. Lui si è alleato con quella parte dell’Europa che tutto vuole fare, tranne che cambiare Dublino, perché vuole che le cose rimangano così. Si è isolato -ha lamentato l'ex ministro dell'Interno- nella parte che invece è più propensa ad agire in sintonia con noi, basta soltanto pensare ai grandi Paesi mediterranei".
Leggi anche