
Milano, 15 giu. (AdnKronos) - Le medie imprese industriali del Sud Italia recuperano il passo nei confronti di quelle del resto d'Italia. Anche se di dimensioni limitate, le aziende del Mezzogiorno mostrano andamenti e indici economici molto vicini a quelli del resto del Paese. Secondo il settimo rapporto sulle imprese industriali del Mezzogiorno della Fondazione Ugo La Malfa, realizzato in collaborazione con l'Area Studi di Mediobanca, negli ultimi anni è migliorata la competitività delle imprese del Sud, calcolata dall’incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto. Se nel 2008 era al 77,2% e nel resto d’Italia al 72,7%, nel 2015 è scesa al 69,6% fra le aziende industriali del Sud, raggiungendo il resto del Paese (69,3%). Il Mezzogiorno resta ancora debole sul fronte dei numeri. Nel 2008 vi erano 4.109 imprese medie in tutto il territorio nazionale, di cui 361 al Sud. Otto anni dopo si è registrato un netto calo dei numeri, rispettivamente del 18% e del 27%. Giorgio La Malfa, consigliere della Fondazione Ugo La Malfa, ha spiegato che la crisi economica "ha comportato un restringimento molto significativo nel numero delle imprese", ma nello stesso tempo ha spinto "a uno sforzo di razionalizzazione e di recupero di produttività che sembra aver dato i suoi frutti". L’industria meridionale "ha però un potenziale di sviluppo notevole, visti i dati in termini di fatturato, esportazione e profitti". Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, ha sottolineato la "rinnovata competitività dell’industria meridionale anche se le imprese sono ancora numericamente insufficienti". Per Alessandro Enginoli, presidente della Piccola Industria di Assolombarda, il recupero di competitività è "un buon risultato che va rafforzato, a cominciare dal numero di aziende presenti sul territorio, ancora poche, affinché possano beneficiare dei vantaggi di un contesto di industrializzazione diffuso tipico delle aree distrettuali del Nord".
Leggi anche