
Roma, 15 nov. (Adnkronos) - (di Emmanuel Cazalé) - "Il movimento non si sta spegnendo, si sta evolvendo". Ne è convinto Paul Marra, uno degli esponenti di spicco dei gilet gialli e uno dei portavoce del movimento a Marsiglia, tracciando il bilancio a 1 anno dalla nascita della protesta, il 17 novembre 2018. "Il merito dei gilet gialli - spiega Marra all’Adnkronos - è stato quello di far nascere la speranza e la solidarietà tra la popolazione. Ha creato un contropotere spontaneo di cui si sentiva la necessità". Certo, osserva, "il movimento non è stato capace di strutturarsi ma questo rappresenta anche, in un certo modo, la sua forza. E’ nato spontaneamente e sui social ancora oggi osservo nei cittadini lo stesso spirito: si ribellano ancora contro le decisioni prese dall’alto, contro le aberrazioni delle decisioni dei governanti".Il 16 marzo 2019, quando durante l’Atto XVIII della protesta si sono registrati i saccheggi e le devastazioni più pesanti a Parigi, "il movimento dei gilet gialli come lo avevamo conosciuto è finito. Ma non si è spento. Stiamo assistendo ad una sua evoluzione". In prospettiva, sostiene Marra, "non ci saranno più per forza altri gilet gialli ma ci sarà qualcos’altro. Questo movimento ha creato una mobilitazione tra le persone che continuano a raggrupparsi, a riunirsi e a strutturarsi. Sono aggregazioni sparse, certo, ma numerose e che si registrano in tutto il territorio".Il potere, osserva Marra, "è troppo sconnesso da noi. Quello che ci terrorizza è chi ci governa vuole gestire il nostro quotidiano ma non lo conosce. Lo abbiamo visto anche in Cile. Le proteste sono nate per l’aumento del costo di biglietto della metropolitana. E’ la goccia d’acqua che ha fatto traboccare il vaso. Chi ci governa non sa come svuotare il vaso, aggiunge solo acqua. E ad un certo punto il vaso straripa. Chi ci governa vive sul nostro pianeta ma sono degli extraterrestri".
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