OLBIA. Questa mattina, davanti all'ospedale di Olbia, si è svolta la manifestazione indetta dalla CGIL Gallura per denunciare le drammatiche condizioni della sanità pubblica delterritorio. Sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato le carenze strutturali e organizzative che stanno mettendo a rischio la qualità dei servizi sanitari per i cittadini della Gallura. Durante la manifestazione, sono intervenuti i principali rappresentanti sindacali, tra cui il Segretario Generale della CGIL Gallura, Danilo Deiana, che ha aperto la protesta con un forte appello alle istituzioni regionali. "Da troppo tempo assistiamo allo smantellamento della sanità pubblica, in particolare negli ospedali periferici. La situazione è ormai insostenibile", ha dichiarato Deiana. "Chiediamo alla Regione maggiore attenzione per il nostro sistema sanitario, con un potenziamento urgente degli organici e dei posti letto. La chiusura di reparti e il depotenziamento del pronto soccorso di Olbia sono le principali criticità, e stiamo assistendo a una mobilità passiva dei pazienti verso altri ospedali. È essenziale che venga garantito a tutti i cittadini il diritto alla salute." Anche Vito Langiu della UIL ha partecipato alla protesta, sottolineando l'emergenza sanitaria in atto: "Non c'è nulla che non sia critico in questa azienda sanitaria. Il problema, purtroppo, esiste da anni. Durante i mesi estivi, i pochi medici disponibili non riescono a garantire un'adeguata assistenza alla popolazione. Manca personale in tutte le aree: almeno 220 infermieri, 200 operatori socio-sanitari e un dimezzamento dei posti letto in Gallura. Questa è una vergogna." Jessica Cardia, rappresentante della FP CGIL, ha messo in evidenza le difficoltà comuni tra la Gallura e il resto della Sardegna settentrionale: "Siamo qui oggi perché le problematiche che riguardano la Gallura sono simili a quelle di Sassari. La carenza di personale è drammatica, e il blocco del turnover sta ulteriormente aggravando la situazione. Chiediamo risposte concrete alla Regione e ai manager sanitari, affinché vengano colmate le carenze a Olbia, Tempio e La Maddalena. A La Maddalena, i posti letto sono stati ridotti a soli sei, mentre a Tempio ce ne sono appena 20. La sanità territoriale non funziona e le risposte tardano ad arrivare." Anche Simone Pinna, rappresentante del Nursid, ha ribadito il diritto dei cittadini alla sanità: "Siamo qui per ricordare che i cittadini della Gallura non hanno diritto alla sanità che meritano. La mancanza di una seria programmazione, unita alla carenza di operatori, impedisce la qualità dei servizi. Con l'arrivo dell'estate, la situazione sarà ancora più critica, soprattutto nei pronto soccorso che, nonostante l'ampliamento delle strutture, continuano a soffrire della carenza di medici e operatori socio-sanitari." La mobilitazione di oggi ha visto quindi una partecipazione attiva da parte dei sindacati, che hanno chiesto alla Regione Sardegna un intervento urgente per risolvere le problematiche sanitarie della Gallura. La manifestazione ha messo in evidenza la necessità di un piano straordinario per il reclutamento di personale, il potenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali, e una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario del territorio.
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